IL GECO TOKAY

Il verso strano che si sente di sera, che suona come una sorta di “to-kay” ripetuto, non è opera di un uccello ma bensì del geco Tokay, verso da cui appunto prende tale nome.
Il Tokay è uno dei gechi più grandi al mondo (tra i 20 e i 40 cm), è diffuso nel Sud-est asiatico. Il corpo ha una tinta di fondo grigiastra , su cui spiccano puntini arancioni e blu, presenti su tutto il corpo. È un animale notturno incredibilmente vorace : si nutre di topi, insetti di grandi dimensioni, piccoli uccelli e di altri gechi. È un geco aggressivo, che odia essere disturbato (come tutti i rettili) e che può assestarvi dolorosi e potenti morsi. Questo geco possiede i cuscinetti adesivi sulle dita; perciò è in grado di arrampicarsi sui vetri e sui muri. Quando è a terra o su un tronco, il geco solleva i dischi digitali, per non consumarli.
I gechi Tokay sono in pericolo di estinzione, a causa di una caccia scatenata dalla credenza che possano avere effetti afrodisiaci, e soprattutto, che possano essere di aiuto nella cura di molte malattie: dall’asma al cancro e persino l’HIV. I clienti di questo mercato sono cinesi, giapponesi e malesi. La materia prima viene cercata ovunque: tetti, fessure dei muri e cespugli. Il prezzo per un geco è intorno ai 1,000 Rm (240 euro circa), quindi non poche persone si spostano verso territori pericolosi per catturarli. Un malesiano, Mohammad Nasaruddin Bensaidin, qualche tempo fa si è recato a caccia di gechi nel Sud delle Filippine ed è stato rapito da una decina di uomini armati.
I Tokay, detti anche Tuko o Tekek sono commerciati a prezzi sempre più alti. Una voce, rivelatasi infondata, affermava che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva rilasciato lettere di autorizzazione ai commercianti di gechi, autorizzando la cattura per le proprietà curative dei rettili. E c’è anche un aspetto industriale: nei villaggi della Malesia persone intraprendenti hanno messo in piedi allevamenti di gechi. Ma dal momento che in Malesia cominciano a diventare scarsi, la caccia si è spostata in Thailandia e nelle Filippine. Ma la direzione dei parchi nazionali, che tutela anche gli animali selvatici, ha detto che in base alla legge del 2010 allevare, commerciare e possedere gechi richiede una licenza.
Secondo le voci circolate e smentite, sono la lingua e gli organi interni dei gechi che farebbero miracoli, curando l’impotenza e l’HIV. Ma le fonti mediche confermano che queste affermazioni “sono indicative di una truffa sofisticata”, e il governo filippino ha ammonito: usare i gechi per trattare l’AIDS o l’impotenza può mettere i pazienti a rischio. E nella sola Malesia ci sono decine di siti web che coprono questo commercio. Le carcasse dei rettili sono seccate, ridotte in polvere e sciolte nel liquido; il vino o il Whisky al Tokay è bevuto per accrescere l’energia.